La locazione ed i suoi sviluppi

Esistono diversi tipi di contratto, che si distinguono in base alla natura, alla durata e alle forme di pagamento; essi possono riguardare locazioni a uso commerciale o ad uso abitativo e a loro volta possono essere suddivisi in transitori o a lungo termine e così via. 

In Italia il contratto di affitto è regolato dal codice civile italiano e le leggi che ne dispongono le modalità sono frutto di un lungo percorso legislativo iniziato molti decenni fa. Infatti, in seguito alla seconda guerra mondiale, per far fronte alle esigenze abitative di migliaia di italiani venne varata un’ampia legislazione cui fine era stabilizzare il mercato immobiliare, con particolare riferimento ai contratti aventi a oggetto la locazione di immobili adibiti a uso abitativo

Tuttavia si trattava di un lavoro disorganico e poco efficace, a cui seguirono poi periodici interventi normativi che risultarono in un restringimento della libertà negoziale in materia. Grandi cambiamenti in positivo si ebbero con la legge n.392 del luglio 1978 (conosciuta anche come legge sull'equo canone) che risultò in un riassetto più organico della materia. La disposizione più significativa, contenuta all’art. 14, prevedeva un limite massimo al canone di locazione: l’equo canone, appunto

Con il mutare del contesto sociale ed economico del paese, negli anni ‘90 si manifestò l’esigenza di una revisione legislativa al fine di abolire i precedenti vincoli, dando luogo, con la legge n.359 dell’agosto 1992, alla liberalizzazione degli affitti. 

Oggi la locazione degli immobili ad uso abitativo è regolata principalmente dalla legge n.431 del dicembre 1998, che contiene tutti i dettami da seguire per la stesura di un contratto in regola e che i vostri agenti immobiliari di fiducia conoscono come le proprie tasche.

*Link esterni:
Legge n.392: gazzettaufficiale.it
Legge n.359: bosettiegatti.eu
Legge n.431: fiscoetasse.com